PALAZZO SAMBONIFACIO – VELA – NEGRI
Note storiche
La Residenza Bonifacio si trova al primo piano ed è stata ricavata da una delle ali a nord del Palazzo Sambonifacio-Vela-Negri. Si affaccia sul cortiletto con ingresso da Vicolo Samaritana e qui prospetta le sue tre principali finestre. Un unica finestra, retrostante rispetto all’ingresso, è invece una delle principali aperture al piano nobile sul cortile centrale di Palazzo Sambonifacio.
In molte mappe e documenti storici si individua questo bel palazzo prospiciente la via Cappello e la Via Stella, di proprietà dei nobili Sambonifacio, di nucleo trecentesco, ristrutturato nella prima metà dell’ottocento su progetto di G.A. Selva, forse in occasione del Congresso di Vienna per poter ospitare il Duca di Wellington.
Il Da Persico nel 1820, riporta che “…magnifiche finestre del Sanmicheli ancora ne stanno in sul fianco che resta de l’antico palazzo de’ Sambonifazij, il quale si rinnovò in parte su disegno del Selva”.
Luigi Simeoni, nel libro “Verona” del 1909, descrive: “forma l’angolo tra Via Cappello e Via Stella, Casa Negri, già Vela e prima Sambonifacio, allorchè questa famiglia nel ‘400 tornò per concessione dei Veneti dall’esilio e per eredità di Ottobono Terzi ebbe nuove ricchezze. La casa venne ridotta alla forma presente nella prima metà del sec.XIX”.
Federico Dal Forno in “Case e palazzi di Verona” del 1973, descrive l’edificio in origine dei Sambonifacio di bella architettura, con grande portone all’ingresso principale, soprastante balcone con statue dello scultore G. Cignaroli e un vastissimo atrio con maestoso scalone. Le facciate interne ed esterne, sono di recente restauro complessivo che ne ha riportato l’antico splendore (2004-2011).
L’ala a nord dell’edificio cosiddetto dei Sambonifacio è rimasta di proprietà della famiglia Negri, passando di erede in erede.
Il blocco principale, nello specifico il piano nobile, differenziato nelle modanature (esempi di cornici e timpani in pietra), presenta al piano terreno tre arcate di origine trecentesca con elementi originari (colonnine e capitelli in marmo rosso) tamponate in epoca recente ed un muro di recinzione della corte interna, dove si apre un grande portone unico. La trasformazione della scala esterna che dà accesso all’unità immobiliare in oggetto, successivamente e malamente coperta, è dovuta probabilmente alla suddivisione e alla differenziazione delle proprietà nel secolo XX ed in epoca più recente.